Depistaggio 19 luglio 1992

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Depistaggio, tra poliziotti “suggeritori” e fonti ancora più occulte

 

Una evidente anomalia è riscontrabile pure nelle condotte poste in essere da alcuni degli appartenenti al “Gruppo Falcone-Borsellino” della Polizia di Stato, i quali, mentre erano addetti alla protezione dello Scarantino nel periodo in cui egli dimorava a San Bartolomeo a Mare con la sua famiglia, si prestarono ad aiutarlo nello studio dei verbali di interrogatorio

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La condanna all’ergastolo di Gaetano Murana per un altro falso pentito

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Arnaldo La Barbera, nome in codice “Rutilius”

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False dichiarazioni e mezze verità, chi manovrava Scarantino?

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Le false accuse del pupo e le condanne definitive degli uomini sbagliati

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Il racconto di Scaranatino sulla strage, “bombole” e altre falsità

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Entra in scena il pupo, il ladruncolo della Guadagna

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Le ammissioni di Andriotta, il ruolo di La Barbera e degli altri poliziotti

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La famigerata riunione nella villa di Calascibetta e le altre menzogne

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Così il falso “pentito” Andriotta apriva la strada a Scarantino

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Un altro mafioso di Brancaccio coinvolto nella strage del 19 luglio

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I sopralluoghi di “Madre Natura” in via Mariano D’Amelio

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Ombre misteriose tra le fiamme e il fumo di una scena surreale

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Anche i servizi segreti sono a caccia della borsa del giudice

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Uomini “in giacca e cravatta” si aggirano nell’inferno di via D’Amelio

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E la borsa ricompare nell’ufficio di Arnaldo La Barbera

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Così la borsa del giudice passò attraverso molte mani

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Momenti concitati e i ricordi del pm Giuseppe Ayala

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